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Cosa si intende per ablazione del tartaro?

Gen 20, 2020 | Igiene dentale

Riepilogo articolo

Capiamo cos’è il tartaro

Per combatterlo è necessaria una seduta di ablazione del tartaro!

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Come si può facilmente intuire una seduta di ablazione del tartaro è un trattamento di pulizia della superficie dei denti che permette l’eliminazione del tartaro. Prima di entrare nei particolari, però, facciamo un passo indietro e…

Capiamo cos’è il tartaro

Mentre la placca è una pellicola batterica incolore che ricopre i nostri denti, il tartaro è il risultato della placca non rimossa che, combinandosi con i minerali presenti nella saliva, si cristallizza creando una dura crosta giallognola, facilmente visibile se è al di sopra della linea della gengiva.

Questa crosta, naturalmente, è nociva per la nostra salute dentale

 

  • La sua superficie ruvida trattiene la placca ancora meglio della superficie dei denti, il che provoca un sempre più rapido accrescimento del tartaro rispetto agli stadi iniziali del deposito (intervenire tempestivamente è importante per prevenire ablazioni più lunghe e difficoltose);
  • L’ambiente favorevole ai batteri offerto dal tartaro è una causa di carie dentali
  • Il tartaro, soprattutto quando si sviluppa sotto la linea della gengiva, causa facilmente il recesso gengivale, la scopertura del colletto dentale e l’insorgere di gengiviti che, se trascurate, possono evolvere in parodontite, una grave malattia dentale.

     

    Quindi è chiaro come il tartaro sia un pericoloso nemico (indicativamente, alla placca non rimossa bastano 24 ore per cristallizzarsi in tartaro) da eliminare.

    Tuttavia, purtroppo, non è possibile farlo a casa; infatti proprio la sua durezza lo rende sostanzialmente inattaccabile a spazzolino, filo interdentale, scovolini: tutti eccellenti presidi per la prevenzione del tartaro ma inefficaci quando questo si è ormai formato.

Per combatterlo è necessaria una seduta di ablazione del tartaro!

L’ablazione del tartaro altro non è che una parte della normale seduta di igiene dentale, quella, per l’appunto, dedicata alla sua rimozione meccanica. Ma come riescono gli igienisti e gli odontoiatri ad avere ragione di questa solida crosta? Principalmente grazie a questi strumenti:

  • Curette, strumento di acciaio che solitamente terminano a forma di falce, dalla punta smussata;
  • Scaler, strumento di acciaio che solitamente termina ad uncino ed è appuntito (viene usato solo per il tartato depositato sopra le gengive, per non danneggiarle);
  • Ablatori ad ultrasuoni, particolarmente utili con il tartaro depositato sotto le gengive, frantumato dal bombardamento di suoni ad altissima frequenza e precisione, senza intaccare i tessuti. I pezzi di tartaro frantumato vengono quindi rimossi da un flusso di acqua pressurizzata.

in conclusione, guardatevi spesso i denti, analizzateli, siate i primi medici della vostra bocca: ai primi segni di depositi sospetti prenotate una visita di controllo ed eventualmente una seduta di ablazione del tartaro… non bisogna aspettare il giorno del matrimonio per avere denti perfettamente sani e belli da vedere!