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Bite notturno: un rimedio contro il bruxismo!

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Il bruxismo è la tendenza involontaria a serrare le mascelle o a digrignare i denti, soprattutto mentre si dorme (ma non solo, esiste anche il bruxismo da svegli). Infatti la parola deriva dal greco antico “brukhe”, che significa, per l’appunto, “far stridere i denti”.
Le persone che si accorgono di essere affette da bruxismo farebbero bene a consultarsi con un odontoiatra, dato che le conseguenze possono essere anche gravi, come l’infiammazione dell’articolazione della mandibola fino a rendere la masticazione molto dolorosa, un mal di testa cronico, il danneggiamento dei denti per il troppo consumo.
Se le cause principali del bruxismo sono di natura psicologica, il rimedio più comune (ma, attenzione, non risolutivo del bruxismo che continuerà ad esserci) è invece l’applicazione, mentre si dorme, di una barriera fisica tra le cuspidi dentali delle due arcate, in modo che non possano entrare in contatto sfregando tra loro; questa barriera è il bite, ovvero un dispositivo di resina plastica molto simile al paradenti, ma che non è pensato per proteggere da colpi provenienti dall’esterno ed è quindi più sottile e leggero.
Qual è il bite adatto a me?
I modelli di bite sono svariati, ma la principale distinzione è quella che compie il paziente quando decide o di fare da sé o di andare dal dentista:
Bite automodellanti a caldo
Si tratta di dispositivi che hanno l’unico vero vantaggio di essere molto economici (se ne trovano esemplari che costano meno di 10 euro per pezzo). In pratica si tratta di arcate di resina che devono essere fatte letteralmente bollire fino ad elevarne la temperatura per poi poter essere modellate immediatamente dal morso della persona che lo dovrà indossare. L’efficacia è del tutto casuale, alcune persone fortunate si trovano bene, molte altre no. Attenzione però: in caso di un’occlusione problematica preesistente, questo genere di bite può addirittura risultare dannoso; facendo insorgere, tra le altre cose, mal di testa, nausea, problemi cervicali. Il tutto perché la modificazione dell’occlusione dentale ha dirette conseguenze su tutte le ossa craniche. Anche per questo sarebbe bene andare sempre dal dentista quando ci si accorge di digrignare i denti.
Bite fatti su misura
Qua si entra completamente in un altro campo in quanto il dispositivo in sé sarà prodotto in laboratorio dopo aver preso un’impronta. La sua adozione inoltre è conseguenza di una visita con uno specialista in gnatologia che cercherà di adottare il bite più adatto alle caratteristiche uniche del paziente. Le alternative sono veramente tante: superiore o inferiore? Anatomico o liscio? Soffice o rigido? Questi sono solo alcune delle scelte che l’ortodontista gnatologo farà per curarci al meglio. La gnatologia, infatti, è una specialità dell’ortodonzia che si occupa specificamente delle funzioni e degli organi che sono coinvolti dalla masticazione (dal greco “gnathos”, “mascella”).