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Buxismo, cosa fare?

Dic 21, 2022 | Prevenzione

Riepilogo articolo

Buxismo durante il giorno
Buxismo durante il sonno
Come rimediare al bruxismo?
I bite fai-da-te
I bite su misura
Il bruxismo e i bambini

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Parlare di bruxismo è importante perché il digrignamento dei denti, oltre ad essere molto diffuso ed in costante aumento, può comportare delle gravi conseguenze a livello di denti, parodonto e del cavo orale in genere.

La sua definizione precisa è quella di una “condizione orale caratterizzata da una ripetitiva attività dei muscoli masticatori che fa serrare e digrignare i denti o mantiene la mandibola in posizione fissa e con i muscoli contratti”.

Al momento non ci sono dati certi che attribuiscano una certa prevalenza del disturbo ad uno dei due sessi, e quindi non sembra esserci una sensibile differenza di genere tra gli affetti da bruxismo, ma non è così per i sintomi: i danni sui denti degli uomini sono mediamente più evidenti e gravi dato che i muscoli coinvolti sono più potenti.

Le conseguenze a cui si accennava poco fa solo le seguenti:

– Consumo eccessivo dei denti, che si riducono di dimensioni e assumono dei margini frastagliati.
– Aumentata sensibilità dentale a causa della riduzione dello spessore dello smalto.
– Scolorimento dello smalto dentale, con sorriso più giallognolo con le parti superiore dei denti ingrigite.
– Aumentato rischio di frattura dentale.
– Problemi di masticazione.
– Mal di testa e dolori muscolari a collo e faccia.
– Usura dell’articolazione temporomandibolare.

Il bruxismo ha due distinte manifestazioni: bruxismo del sonno e bruxismo da svegli.

Buxismo durante il giorno

La diagnosi di bruxismo da svegli avviene da parte del dentista tramite l’osservazione clinica e l’anamnesi, ovvero l’indagine sulle condizioni di salute e di vita del paziente. In questo modo il bruxismo può essere confuso con altri disturbi neurologici dagli esiti simili; un criterio diagnostico fondamentale per accertare la natura del disturbo è la controllabilità del movimento da parte del paziente a seconda della sua volontà (se ciò è possibile è quindi bruxismo diurno, o “della veglia”).

Il bruxismo quando la persona è sveglia e cosciente di solito viene gestito a livello comportamentale; quindi con una terapia comportamentale che permetta di razionalizzare gli stati di stress e in generale degli stati psicologici negativi, come anche di riconoscere il disturbo che magari prima veniva ignorato.

Buxismo durante il sonno

Il bruxismo del sonno, molto più frequente di quello diurno, si calcola che riguardi circa l’8% della popolazione adulta italiana (dati ministeriali del 2017, ma fonti più recenti arrivano a parlare di un’incidenza del 30%).

La diagnosi di bruxismo del sonno viene effettuata osservando i segni lasciati sulla superficie dentale, l’anamnesi riguardante altri sintomi meno evidenti e, se presenti, ricercando conferma da parte dei familiari che dormono con il paziente.

A differenza del bruxismo diurno non è invece affidabile la testimonianza del paziente stesso, dato che quasi sempre la persona che ne è affetta non si accorge del disturbo.

Come rimediare al bruxismo?

L’eziologia del Bruxismo, ovvero la ricerca delle cause, non offre tutt’ora risposte certe, ma è accertato che il disturbo si presenta con più forza là dove la persona affetta attraversa un periodo fortemente stressante.

Non essendo esattamente note le cause, non esiste neanche una vera e propria cura, ma piuttosto dei rimedi che aiutino a limitare o ad evitare del tutto gli effetti del bruxismo, conservando intatti i denti.

Il primo rimedio è quello di limitare la presenza di sostanze acide all’interno della bocca. Gli acidi hanno la capacità di indebolire ed erodere lo smalto dentale, aggravando ulteriormente gli effetti del bruxismo.

Il secondo rimedio, quello più strettamente “clinico”, riguarda l’utilizzo di un bite di protezione fabbricato in resina. il bite agisce apportando 3 diversi benefici:

– Protezione dei denti dall’usura
– Protezione dell’articolazione temporomandibolare
– Rilassamento dei muscoli facciali e del collo.

I bite fai-da-te

I bite auto-modellanti a caldo sono disponibili in farmacia o nella grande distribuzione. Si tratta di arcate di resina che vengono fatte bollire per essere ammorbidite e quindi modellate dal morso della persona.

La loro efficacia è ridotta, dato che non potendosi ottenere con un metodo così improvvisato una giusta corrispondenza tra arcate dentarie e bite, essi non riducono i problemi di tensione muscolare.

Potrebbero altresì costringere a tenere involontariamente la bocca aperta durante il sonno e modificare l’occlusione, con tutti i relativi scompensi. Nonostante siano indubbiamente più economici ci sentiamo di sconsigliarli.

I bite su misura

Il bite personalizzato è la scelta migliore dato che risponde alle caratteristiche uniche della bocca del paziente. Superiore o inferiore? Anatomico o liscio? Soffice o rigido? Queste sono le scelte da compire per ottenere pienamente tutti e 3 i benefici elencati poco fa.

Il bite non eliminerà il bruxismo, che potrebbe accompagnare il paziente per tutta la vita come scomparire da solo con il tempo, ma ne eliminerà gli effetti più pericolosi per la salute dentaria.

Esiste un’unica importante controindicazione per i bite; nel caso il paziente sia affetto da apnee notturne o comunque da disturbi del respiro nel sonno, il dentista dovrà valutare con cautela l’introduzione del bite, dato che potrebbe aggravare la situazione respiratoria.

Il bruxismo e i bambini

Tra i bambini il bruxismo è molto più diffuso che tra gli adulti, ma fortunatamente quasi sempre non si tratta di un disturbo preoccupante.

Per i bambini, infatti, si tratta di un fenomeno fisiologico, da tenere sotto controllo ma che in genere si risolve da solo con il passare degli anni e senza interventi da parte del dentista.