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Check-Up della salute orale: I 4 pilastri della prevenzione dalle patologie dentali

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Oggi affronteremo il tema dei “4 pilastri” della prevenzione orale.
Sebbene l’odontoiatria sia sempre più efficace nel curare le malattie dentali e in generale i problemi di salute orale, è la prevenzione il modo migliore per mantenere in salute i nostri denti. Abbinare delle buone pratiche casalinghe a regolari controlli è il fondamento imprescindibile per riuscire a mantenere un sorriso sano per tutta la vita.
Controlli regolari e pulizia dentale professionale
Fare una visita di controllo ogni 6 mesi – è la periodicità che di solito i dentisti consigliano – può sembrare sovrabbondante nel caso non si accusino disturbi o problemi specifici. In realtà mantenere questa frequenza è importante soprattutto per due motivi:
– Durante la visita il dentista controlla la presenza di carie, la salute delle gengive, eventuali problemi all’articolazione temporomandibolare, segni di un possibile cancro alla bocca. Mantenere un programma di controlli semestrali permette di cogliere tutte queste malattie nelle loro fasi iniziali, e quindi di evitare le cure più costose ed invasive. Il consiglio, in caso si abbiano dei figli, è di farsi accompagnare anche prima della loro “prima visita”, in modo che possano iniziare ad abituarsi all’ambiente dello studio dentistico.
– Al termine di un tipico controllo, il dentista – o un igienista incaricato dal dentista – eseguirà anche una pulizia dentale, eliminando placca e tartaro dalla superficie dei denti. Anche mantenendo una buona routine d’igiene orale, infatti, non si può evitare l’accumulo della placca, il quale dipende anche dall’alimentazione, dallo stile di vita, dalla composizione della saliva e dall’acidità della bocca, che può variare a seconda dell’individuo. La periodica rimozione meccanica del tartaro è quindi il modo migliore affinché le gengive non si ammalino.
Igiene orale quotidiana
L’igiene dentale quotidiana costituisce la base su cui si regge tutto il castello della salute orale. Si tratta di poche e banali cose da fare, al contempo semplici ma difficili da attuare costantemente ogni giorno; la difficoltà risiede nella forza di volontà necessaria per superare quella pigrizia che, troppo spesso, ce le fa “dimenticare” o applicare con trascuratezza.
L’elenco, come detto, è breve:
– Spazzolare i denti due volte al giorno per due minuti, una volta alla mattina appena svegliati e l’altra alla sera prima di coricarsi. Alcuni prescrivono di lavarsi i denti anche 3 volte al giorno, sostanzialmente dopo ognuno dei 3 pasti principali. In realtà 2 volte è considerato sufficiente dalla maggioranza dei dentisti, ma a patto di dedicarci ogni volta 2 minuti pieni (quindi 1 minuto per arcata); se si sta al di sotto di questo tempo, lo spazzolino si sarà sicuramente “dimenticato” di ripulire alcune zone.
– Usare il filo interdentale. Il filo interdentale è da molti considerato un accessorio, un “di più” che può essere utilizzato o meno a seconda che ci si senta o no qualcosa incastrato tra i denti. Va da sé che tutto ciò sia sbagliato: in realtà il filo interdentale è importante esattamente quanto lo spazzolino, e tralasciarne l’uso quotidiano (una volta alla sera) significa esporre denti e gengive al rischio di malattie, esattamente come succederebbe non utilizzando lo spazzolino.
Dieta
Il cibo che mangiamo gioca un ruolo da non trascurare nella nostra salute orale e, semplificando al massimo, bisogna stare attenti soprattutto a tre fattori: i carboidrati, il Calcio, l’acqua.
– Sebbene i carboidrati siano comunque importanti per una dieta equilibrata, una quantità eccessiva di questi alimenti può portare alla costante presenza in bocca di batteri cariogeni. Per esempio, l’assunzione frequente di bibite gassate (quasi sempre anche acide) sottopone i denti ad un costante “bagno di zuccheri” che nemmeno l’igiene quotidiana potrebbe bastare a contrastare efficacemente.
– Il Calcio è essenziale per il funzionamento del corpo umano, tanto che, quando ce n’è poco, lo stesso organismo comincia a prelevarlo da ossa e denti, provocandone l’indebolimento: purtroppo, anche a causa degli stili alimentari attualmente “in voga”, la carenza di Calcio è diffusissima, con tutte le conseguenze del caso riguardo a malattie di denti e gengive. Latte, yogurt, sardine, spinaci… l’elenco degli alimenti ricchi di Calcio è molto lungo e consultabile facilmente; assicuratevi di assumere abbastanza Calcio, leggendo le tabelle nutrizionali e tenendo conto che la dose giornaliera raccomandata per una donna di più di 50 anni è di 1300 mg (poco meno per l’uomo).
– Bere acqua è importante per mantenere il corretto pH orale e contrastare la crescita batterica all’interno della bocca. La disidratazione provoca anche una ridotta salivazione, ovvero il venir meno dell’azione protettrice anti-acido che la saliva svolge quando avvolge i denti.
Inoltre, l’acqua è una fonte di Fluoro, fondamentale per la salute dei denti soprattutto perché “fissa” il Calcio sullo smalto dentale; la quantità di Fluoro che si assume bevendo acqua si può desumere o consultando le tabelle pubblicate dall’acquedotto locale o, nel caso si beva acqua in bottiglia, leggendo l’etichetta.
Stile di vita
Lo stile di vita può essere riassunto in due sotto-capitoli: alcool, tabacco e… sport!
– L’alcool e il fumo aumentano il rischio di carie dentali, malattie gengivali e di cancro alla bocca. I fumatori corrono un rischio maggiore di parodontite e di avere difficoltà a seguito di un intervento di chirurgia orale. Consumare una quantità eccessiva di alcool provoca la xerostomia (secchezza della bocca) diminuendo la produzione di saliva e facendo sì che i reni espellano più acqua del normale, disidratando l’organismo. In generale il fumo di sigaretta e l’assunzione di alcool comportano un’elevata concentrazione di sostanze chimiche che danneggiano il tessuto gengivale e aumentano il rischio di cancro alla bocca.
– C’è un aspetto che spesso viene sottovalutato quando si affronta un’attività sportiva: la salute dei denti. I denti, infatti, sono le parti del corpo più a rischio di rottura in diverse attività nelle quali non è ancora obbligatorio l’uso del paradenti (dal basket al calcio, dal baseball al pattinaggio… e via dicendo). La soluzione è semplice: indossare il paradenti ogni qual volta si affronti uno sport dove può avvenire un contatto cinetico pericoloso.