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Cos’è lo scaling?

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Potrebbe succedere che il vostro dentista vi prospetti la possibilità di eseguire uno scaling. Ma cos’è lo scaling? Il termine italiano è “pulizia sottogengivale” e spiega più chiaramente di cosa si tratta. In pratica è un’operazione di pulizia più approfondita della normale pulizia dentale, che va a rimuovere i depositi di placca batterica presenti sotto la gengiva, nella zona del colletto dentale, appena sopra l’inizio delle radici dentali. Le radici dentali possono essere a loro volta ripulite con la procedura della levigatura radicolare.
Perché lo scaling?
Per spiegare quanto sia importante lo scaling, basti pensare che più della metà della popolazione italiana soffre della malattia parodontale (gengivite e parodontite). Si tratta di una malattia cronica che, nelle forme più acute, porta alla perdita dei denti. È causata dall’accumulo di placca batterica lungo la superficie dei denti. La placca fa in modo che si creino delle tasche nelle quali la gengiva non aderisce più alla parete dentale. Il passo successivo è il recesso gengivale, che compromette la stabilità del dente fino alla sua perdita.
Cos’è lo scaling e come si esegue
La buona notizia è che la malattia paradontale può essere prevenuta (in tal caso si parla di un intervento di “profilassi”) e curata direttamente sulla poltrona del dentista. L’operazione è infatti eseguita direttamente dell’odontoiatra. Spesso viene somministrato un anestetico locale, ma potrebbe anche non essere necessario.
Molto frequentemente l’operazione comporta anche una contenuta perdita di sangue, che però si risolve da sola nel giro di poche ore, se non di minuti. Per effettuare la pulizia sottogengivale il dentista utilizzerà lo “scaler”, uno strumento di acciaio con una estremità a forma di uncino, da cui il nome del trattamento. Letteralmente lo scaler si potrebbe tradurre con “desquamatore”, il che rende l’idea della sua efficacia!
A seconda dell’avanzamento della placca sono a disposizione del dentista anche altri metodi, come il laser e i dispositivi ad ultrasuoni, ma starà a lui decidere come procedere dopo essersi consultato con il paziente. Anche in caso di soglia del dolore particolarmente alta, il paziente non deve temere: l’anestesia dentale renderà il trattamento (che potrebbe richiedere più di una seduta) indolore.
L’igiene dentale e lo scaling
Adesso che sappiamo cos’è lo scaling, consideriamo che, insieme alla levigatura radicolare, è il trattamento ideale per la cura della malattia parodontale. Consente di ridurre il rischio di recesso gengivale, di perdita dei denti, di densità e volume osseo.
Le controindicazioni dell’intervento sono contenute; soprattutto si tratta del rischio di infezione delle gengive post-trattamento. Nel caso il dentista preveda questa possibilità, potrebbe prescrivere un collutorio speciale. Inoltre è probabile che per un breve periodo di tempo le gengive rimangano particolarmente sensibili.
Terminato lo scaling è importante riprendere con attenzione le normali procedure di igiene orale quotidiana, ovvero lavarsi accuratamente denti e lingua almeno 2 volte al giorno (mattina e sera) e utilizzare il filo interdentale. Inoltre sarà importante tenere controllati i propri denti e avere cura di prenotare, nella data consigliata dal vostro dentista, la prossima pulizia dei denti.