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Gli impianti pterigopalatini

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Le alternative
I vantaggi
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L’area pterigopalatina è una zona del cranio situata appena dietro la mascella. Quest’area solitamente offre un osso di una qualità superiore a quello della mascella ed è quindi la sede giusta per ospitare un impianto, qualora le sedi più “tradizionali” siano impraticabili per l’atrofia ossea che colpisce le persone edentule da diversi anni. Vediamo dunque cosa sono gli impianti pterigopalatini grazie alla consulenza del dottor Ivan Aquilini, Direttore Sanitario della clinica Dentalcooop di Mantova.
Perché eseguire un impianto pterigopalatino
Nel caso di pazienti edentuli, il dentista può riscontrare una situazione in cui, allo stesso tempo, vi è sia la dilatazione del seno mascellare sia l’assottigliamento dell’osso alveolare (l’osso nel quale sono inseriti i denti) oltretutto con una bassa densità ossea. In questi casi il posizionamento di impianti tradizionali nella parte posteriore dell’arcata superiore può essere impossibile o con una scarsa probabilità di successo. Viene quindi presa in considerazione l’area pterigopalatina..
La morfologia della regione pterigopalatina
La morfologia della regione pterigopalatina varia molto tra diversi individui e, ogni volta che si progetta di posizionare un impianto in quest’area, dev’essere eseguita una valutazione radiologica pre-chirurgica tramite TAC, quindi in 3D. Vari fattori sono da esaminare:
- Da quanto perdura la mancanza di denti.
- L’età (la densità ossea diminuisce con il passare degli anni).
- Il sesso (le femmine hanno una densità ossea inferiore).
Tutti questi elementi vanno soppesati dal dentista. Tuttavia, la densità ossea della zona pterigopalatina è sempre maggiore di quella della mascella. Pertanto è il luogo ideale per un impianto in caso di mascella atrofica.
Le alternative agli impianti pterigopalatini
Prima dell’avvento della tecnica degli impianti pterigopalatini a questi pazienti veniva consigliato di eseguire un intervento di rialzo del seno mascellare o un innesto osseo. Sono tecniche valide ma che richiedono lunghi tempi di attesa perché avvenga l’osteointegrazione. Inoltre l’osteointegrazione, soprattutto nel caso di un paziente anziano, non è un a scienza esatta. Il guadagno in termini di mm di osso dopo diversi mesi potrebbe essere inferiore a quanto si sperava. Il rischio è la perdita dell’impianto..
I vantaggi degli impianti pterigopalatini
Per l’inserimento di questi impianti (lunghi dai 18 ai 20 mm), che non sono posizionati in verticale ma bensì obliquamente, è essenziale avere una conoscenza approfondita dell’anatomia della zona coinvolta, dato che nelle vicinanze ci sono l’arteria mascellare interna e un ganglio nervoso.
Qui di seguito elenchiamo i vantaggi più rilevanti che suggeriscono l’utilizzo degli impianti pterigopalatini.
- L’eliminazione della necessità di eseguire interventi di rialzo del seno mascellare o innesti ossei
- Riduzione dei tempi di trattamento, da diversi mesi di attesa per l’osteointegrazione ad una seduta dal dentista.
- Spuntando dalla gengiva nella zona del secondo molare, quella più sollecitata dalla masticazione, gli impianti pterigopalatini consentono una maggiore stabilità della protesi là dove ce n’è più bisogno.
In conclusione gli impianti pterigopalatini permettono di intervenire su pazienti, per lo più anziani, che prima avrebbero dovuto rinunciare alla possibilità di avere un impianto e quindi di vedere finalmente fissata la loro dentiera mobile. Questi impianti sono impiegati quando non c’è abbastanza osso a livello di seno mascellare. L’impianto pterigopalatino dà una speranza di sensibile miglioramento della qualità della vita a chi fino ad oggi doveva per forza ripiegare su una protesi mobile, come la dentiera o lo scheletrato.