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Il cancro orale

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Oggi tratteremo un tema che fino ad ora abbiamo unicamente sfiorato in relazione ad altri argomenti ma che riteniamo certamente meritevole di un articolo dedicato: il cancro orale.
Cos’è il cancro orale
“Cancro” e “carcinoma” sono entrambe parole che significano “granchio”, il nome che gli antichi davano al tumore maligno, ovvero una massa composta da cellule dal DNA “danneggiato” che assume una caratteristica forma tentacolare, invasiva verso altri organi rispetto a quello di partenza e che può ricordare l’incolpevole crostaceo, con la sua massa centrale e le zampette che se ne diramano.
Questa malattia, definita “maligna” in contrapposizione alla forma “benigna” che invece rimane localizzata ed è quindi essenzialmente innocua, è per molti versi il vero grande male della nostra epoca e si stima che, nei paesi industrializzati, un individuo maschio abbia il 50% di possibilità di sviluppare qualche tipo di cancro nel corso della sua vita (per le femmine si calcola il 30%).
I numeri di questa patologia
Praticamente tutte le zone del nostro organismo possono, ad un certo punto, sviluppare un cancro e, ovviamente, la bocca non fa eccezione.
Il tumore maligno orale può colpire le labbra, la lingua, la faringe, i tessuti interni della bocca e rappresenta il 10% di tutti i tumori che colpiscono gli uomini e il 4% di quelli che colpiscono le donne.
In termini assoluti, essendo in generale i maschi più soggetti ad ammalarsi di cancro rispetto alle femmine, gli uomini hanno 10 volte più probabilità di una donna di sviluppare un tumore orale maligno.
In 8 casi su 10 il cancro orale ha origine nell’epitelio della mucosa orale, essenzialmente il rivestimento interno della bocca, ma può colpire anche le ghiandole salivari (adenocarcinoma, da “adeno”=”ghiandola”), i melanociti (le cellule che producono la melanina e che sono presenti soprattutto, ma non solo, nella pelle), il sistema linfatico (linfomi), e altri tessuti muscolari e connettivi (sarcomi, dal greco “sarcos”=”carne”).
In particolare sono tre le zone della bocca considerate più a rischio:
– Il pavimento orale (la parte di bocca che si trova sotto la lingua).
– I lati della lingua.
– La zona posteriore del palato.
I fattori di rischio
Vediamo ora quali sono i principali fattori di rischio del cancro orale, tenendo presente che l’età è di per sé un potente fattore di rischio, che aumenta progressivamente a partire dal compimento del quarantesimo anno di vita.
– Tabacco
Il tabacco contiene diverse sostanze chimiche che, entrando direttamente a contatto con i tessuti orali, sono in grado di alterare il DNA delle cellule e dare il via allo sviluppo canceroso. Il fumo di sigaretta, nella misura di un pacchetto al giorno, fa aumentare il rischio di 5 volte rispetto ad un non fumatore.
Tuttavia anche le altre forme di consumo del tabacco non sono esenti da rischi; anche la pipa e il sigaro sono associati ad un rischio di cancerogenesi, così come il tabacco da masticare (quindi il suo consumo “a crudo” e non combusto), proprio per i componenti chimici presenti nella foglia della pianta.
– Alcool
L’alcool influisce sui naturali processi metabolici dell’organismo attivando delle sostanze cancerogene. Il consumo di alcool in dosi superiori ai 50 grammi al giorno comporta un sensibile aumento del rischio di cancro orale (fino a 15 volte di più); per dare un’idea, un bicchiere di vino di 12° contiene su per giù 10 grammi d’alcool.
– Infezioni virali
Candida, alcune specie di Herpes, Epatite C, Papilloma virus (chiamato anche con la sigla HPV), sono questi i virus collegati al cancro orale, anche se in molti casi non è ancora chiaro il meccanismo causale.
In particolare, l’HPV, il virus sessualmente trasmissibile più diffuso nel nostro Paese, è il maggiore imputato di avere un ruolo nello sviluppo della malattia. La Candida, invece, è un’infezione micotica (quindi un fungo) che ha la capacità di produrre sostanze potenzialmente cancerogene.
Comunque, ad oggi, non esistono ancora certezze sul tema, ma solo forti indicazioni che i virus elencati qua sopra possano avere un ruolo nella genesi del tumore orale. Ma è anche possibile che la presenza del virus nelle zone tumorali sia frutto di un indebolimento del sistema immunitario e non la prima causa della malattia.
– Lesioni
Come abbiamo detto precedentemente, almeno l’80% dei cancri orali nascono dall’epitelio di rivestimento della mucosa orale, sono cioè carcinomi squamocellulari (che nascono dalle “cellule squame”, ovvero i cheratinociti, le cellule più abbondanti dell’epiderme).
Quello che non abbiamo ancora detto è che queste patologie, nella maggior dei casi, sono precedute da lesioni della mucosa orale.
La lesione orale potenzialmente maligna o “lesione precancerosa” è quindi un’area di tessuto geneticamente alterato (visibile ad occhio nudo come una macchia bianca o rossa) che ha maggiori probabilità di sviluppare il cancro rispetto al tessuto normale circostante.
– Irritazioni
Micro-ferite ripetute sulla mucosa orale, per esempio a causa di una dentiera che non si adatta perfettamente, sono fonti di irritazione continua da cui possono crearsi delle lesioni precancerose.
La prevenzione
Parlando di tumori maligni, è fondamentale che la diagnosi avvenga quanto prima possibile, dato che il tasso di sopravvivenza del paziente è legato allo stadio di avanzamento in cui si trova la patologia al momento delle sua identificazione.
Nel cancro orale, una diagnosi ritardata si associa non solo nel maggior rischio di metastasi che andranno a colpire altri organi del corpo, ma anche alla necessità di amputazioni più estese di parti della bocca, con tutte le conseguenze psicofisiche del caso. Il ritardo di diagnosi, nella maggior parte dei casi, è correlato, fondamentalmente, a tre principali fattori:
– Il paziente aspetta troppo tempo prima di farsi visitare da un dentista.
– Il dentista non effettua immediatamente la diagnosi corretta.
– Dal momento della diagnosi, la terapia comincia in ritardo.
Ci sono inoltre altri aspetti più specifici da tenere in considerazione:
– Scarsa considerazione delle lesioni orali, considerate “infiammazioni” e quindi trascurabili.
– Per chi porta la dentiera o un altro tipo di protesi, sottovalutazione di lesioni, ferite o ulcere, ritenute conseguenze inevitabili dell’indossare la protesi.
– Dato che le lesioni orali sono spesso non dolorose, è molto facile trascurarle.
– Pochissime persone hanno l’abitudine di auto-esaminarsi accuratamente l’interno della bocca, andando oltre i tessuti più visibili (gengive frontali e parte sopra della lingua).
– Le persone più a rischio mediamente sono proprio quelle che effettuano meno frequentemente le visite di controllo dal dentista.
Ad oggi in Italia il cancro orale è ancora uno dei tumori con mortalità più alta (sopravvivenza inferiore al 50% a 5 anni dalla diagnosi) e che quindi meritano più attenzione; una maggiore consapevolezza collettiva dei fattori di rischio e di come prevenire e diagnosticare precocemente la patologia sono le tappe fondamentali da percorrere per migliorare le statistiche sulla guarigione dal cancro orale.