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Il Mese della Prevenzione Dentale: i 4 consigli fondamentali per la salute orale

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Eccoci all’ultimo capitolo della serie sulla Prevenzione Dentale, un viaggio tra 5 importanti argomenti a proposito di come l’Odontoiatria Preventiva può aiutarci a vivere meglio e a risparmiare tempo (e denaro) che altrimenti andrebbe impiegato nell’affrontare delle cure dentistiche.
Oggi daremo 4 “dritte” per mantenere a lungo una bocca sana e un bel sorriso.
L’igiene orale preventiva è una branca dell’Odontoiatria che mira a stabilire e a divulgare tutte le buone pratiche utili a mantenere il più possibile la salute orale.
Una parte di queste sono appannaggio del dentista (igiene dentale professionale, visita) ma un’altra parte altrettanto importante riguarda noi e le nostre abitudini quotidiane.
Salviamo i nostri amici denti!
Negli ultimi decenni l’Odontoiatria preventiva ha fatto passi da gigante; se fino a poco tempo fa era considerato normale e non particolarmente disturbante perdere i denti in età adulta, oggi non è più così, e c’è una grande attenzione per cercare di “portare avanti” i propri denti il più a lungo possibile.
La possibilità di prevenire le malattie orali è quindi un tesoro da non sprecare. Negli ultimi anni, grazie alla diffusione della cultura della prevenzione, la salute orale a livello globale sta migliorando, ma c’è ancora tanta strada da fare; basti pensare che meno di un italiano su 3 oltre i 40 anni ha ancora tutti i suoi denti (escludendo dal conto quelli del giudizio), con questa percentuale che si riduce fortemente man mano che si avanza con l’età; dagli 80 anni in su la maggioranza delle persone non ha più denti naturali.
Questo dato sull’età ci fa capire due cose:
– Non è mai troppo tardi per migliorare le proprie abitudini d’igiene orale.
– Non è mai troppo presto per apprenderle.
Vediamo adesso quali sono i 4 consigli fondamentali per mantenere un buon livello di salute orale.
1. Programmare le visite dentistiche
Perché andare dal dottore se si sta bene?
In effetti è una domanda comprensibile, dato che la maggioranza dei medici interviene dopo che una malattia ha mostrato i suoi primi sintomi.
Anche per i dentisti è così, ovviamente, ma con la differenza che, grazie alle visite di controllo, essi possono intervenire efficacemente anche prima della patologia, evitando che insorga.
Gli appuntamenti programmati sono importanti soprattutto per due aspetti:
– L’odontoiatra verifica l’eventuale presenza carie e, grazie ai Raggi-X, può scoprirle anche quando sono ancora nel loro stadio inziale e situate in una zona nascosta. Inoltre, controlla la salute gengivale e in generale dei tessuti della bocca; in questo modo si può accorgere dei primi segni di un possibile cancro alla bocca (che in Italia colpisce circa il 5% dei maschi e l’1% delle donne tra tutte le persone a cui ogni anno viene diagnosticato un tumore).
Tutte queste diagnosi precoci hanno ricadute molto positive sulla semplicità, rapidità, efficacia ed economicità delle cure.
– Immediatamente dopo la visita di controllo, il dentista (o l’igienista dentale) effettua una pulizia dentale professionale; in questo modo elimina la placca dentale e soprattutto i depositi di tartaro (che è placca mineralizzata), dando immediato sollievo alle gengive e riducendo sensibilmente la possibilità che il paziente si ammali di una patologia gengivale.
2. Fare i “compiti a casa”
L’igiene quotidiana praticata da ognuno di noi è la base per mantenere la bocca in salute:
– Spazzolino: usarlo 2 volte al giorno per 2 minuti, una volta alla mattina prima di colazione e l’altra alla sera prima di dormire. I dentisti considerano sufficiente questa frequenza, e la “regola dei 2 minuti” serve ad assicurarsi che almeno 1 minuto sia impiegato per la pulizia di ciascuna arcata, garantendo a tutti i denti un’adeguata spazzolata che elimini la placca batterica.
– Filo interdentale; è essenziale tanto quanto lo spazzolino e non va certo utilizzato solo occasionalmente quando ci si accorge di un pezzo di cibo rimasto incastrato tra i denti. L’uso quotidiano del filo, alla sera prima di lavarsi i denti, permette di eliminare tutti quei micro-frammenti che, se lasciati indisturbati, ricomincerebbero ad alimentare i batteri cariogeni pochi minuti dopo che si è riposto lo spazzolino.
3. Cosa mangiamo? E quando?
Ci sono soprattutto 3 cose di cui tenere conto quando si parla di alimentazione dal punto di vista dell’igiene orale:
– Zuccheri semplici e acidi: gli zuccheri alimentano i batteri che a loro volta producono gli acidi che attaccano lo smalto causando la carie. Per lo stesso motivi gli alimenti e le bevande acide sono pericolose dato che causano l’erosione dello smalto dentale; bere frequentemente bibite gassate, succhi o bevande energetiche, danneggia la salute orale, soprattutto se non si ha l’accortezza di terminare bevendo un sorso d’acqua, per aiutare la bocca a riottenere rapidamente un livello di pH più elevato.
– Calcio: questo elemento è così importante per l’organismo che, se si “accorge” che ne manca, inizia a prelevarlo da ossa e denti, che ovviamente s’indeboliscono. Per sfortuna oggi moltissime persone assumono troppo poco Calcio dai cibi che mangiano. Latte e formaggio soprattutto, ma anche yogurt, mandorle, acciughe… l’elenco degli alimenti ricchi di Calcio è lungo e si trova facilmente. È bene assicurarsi che la propria dieta non sia povera di questo preziosissimo alleato di un bel sorriso.
– Acqua: nella sua semplicità viene sottovalutata, ma in realtà oltre che la sostanza più importante della Terra, l’acqua è imprescindibile per la salute orale: per prima cosa “lava via” acidi e zuccheri al termine dei pasti e, in secondo luogo, permette la produzione e la secrezione di saliva. Una bocca disidratata, secca, è una bocca senza saliva, quindi senza la sua azione normalizzatrice del pH orale e di rimineralizzazione degli strati superficiali dello smalto dentale.
4. Smettere di fumare
Premessa: consumare o non consumare tabacco non è che uno dei tanti fattori coinvolti nell’igiene orale. Quindi un fumatore che mantiene un’eccellente routine di pulizia dei propri denti, avrà probabilmente una bocca più sana di un non fumatore che non si lava i denti con la giusta frequenza.
Detto questo, tuttavia tra i fumatori statisticamente si riscontra un rischio sensibilmente accresciuto di contrarre la Parodontite, il cancro orale, così come tempi di guarigione dopo un intervento di chirurgia orale sicuramente più lunghi della media. Le cause sono molteplici e tra queste tre sono le più rilevanti:
– I forti fumatori sono affetti da xerostomia cronica, cioè secchezza della bocca. Come anticipato, la mancanza di saliva crea un ambiente ideale per il microbiota orale nocivo.
– Il fumo inibisce la circolazione sanguigna, rendendo meno evidenti i sintomi della Parodontite, che così viene diagnosticata in notevole ritardo.
– Il tabacco, in qualsiasi forma sia assunto (sigaretta, sigaro, pipa, da masticare), pone le cellule dei tessuti orali a contatto diretto con diverse sostanze chimiche che possono interferire con la replicazione del DNA originando forme tumorali.