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Mettere un impianto cosa comporterà?

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Con l’avvento dell’impianto dentale è avvenuta una rivoluzione da tanto tempo attesa nel mondo dell’odontoiatria; finalmente era a disposizione una soluzione affidabile e duratura che mimasse perfettamente un dente naturale, senza i problemi delle dentiere o dei ponti dentali.
In larga parte è ancora così e gli impianti rappresentano la prima scelta per milioni di pazienti in tutto il mondo. Tuttavia, per la natura stessa di questa tecnica, c’è un inconveniente che ha spaventato e tuttora spaventa molte persone; l’impossibilità di inserire subito il nuovo dente artificiale e, quindi, la prospettiva di rimanere dei mesi con un inestetico “buco” nel mezzo dell’arcata dentale.
Cos’è l’osteointegrazione di un impianto?
Infatti, una volta che la vite di titanio (il vero e proprio “cuore” di un impianto) viene fissata dentro l’osso, sono necessari dei mesi perché si integri con il tessuto organico circostante (l’osteointegrazione). Se durante questo periodo la parte inferiore della vite fosse costantemente sottoposta alle sollecitazioni derivanti dall’azione di un dente all’altro capo, il processo di guarigione e di fissaggio definitivo non potrebbe avvenire, compromettendo l’intera procedura.
Impianto a carico ritardato o differito
Generalmente si parla quindi di impianti a “carico ritardato”, ovvero di soluzioni nelle quali, effettivamente, c’è bisogno di diversi mesi prima di poter procedere con la parte finale della terapia. Solitamente l’osteointegrazione nella mandibola (arcata sotto) richiede dai 3 ai 4 mesi, mentre nella mascella (arcata sopra) dai 5 ai 6 mesi. Solo a quel punto è possibile andare avanti con l’operazione e fissare il dente artificiale; avendo la ragionevole certezza che potrà accompagnarci per molti anni a venire.
Tutta questa attesa è necessaria anche perché il grande nemico degli impianti sono le infezioni alla testa inferiore della vite, che possono far fallire tutta la procedura. Quindi, effettivamente, durante questo periodo il paziente rimarrà senza dentatura nel luogo dell’impianto; a parte la possibilità di montare una protesi provvisoria che, però, comunque non potrà servire per la masticazione proprio per non sollecitare l’impianto sottostante.
Impianto a carico immediato
Proprio per andare incontro a questa problematica, recentemente si sta affermando la tecnica dell’impianto a “carico immediato”, consigliata soprattutto per zone ad alto impatto estetico e a pazienti che presentano condizioni ossee e cliniche favorevoli; In questi casi una corona dentale provvisoria è installata nel giorno stesso dell’operazione e permette un immediato ripristino dell’estetica ideale.
Posto il fatto che in ogni caso una protesi definitiva andrà inserita una volta completata l’osteointegrazione; i rischi connessi ad una masticazione prematura rimangono e, quindi, questa soluzione comporta una percentuale di rischio fisiologicamente più elevata di quella a carico differito.