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La Fluoroprofilassi per proteggere i denti dei bambini

Nov 18, 2022 | Pedodonzia

Riepilogo articolo

La Fluoroprofilassi
Dove si trova il Fluoro
Bambini, un caso a parte
La Fluorosi
Bambini e dentifricio
Gli integratori fluorati

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In Italia quasi un 1 bambino su 4 presenta delle carie a 4 anni di età, mentre a 12 anni la quota sale fino ad arrivare a quasi il 50%.

La carie, che è una vera e propria malattia infettiva endemica, rimane quindi diffusissima tra la popolazione, in particolare tra quella nell’età dello sviluppo; va da sé che è interesse comune intraprendere degli interventi preventivi efficaci, primo tra tutti la Fluoroprofilassi.

Ma che cos’è esattamente?

La Fluoroprofilassi

Profilassi” è una parola interessante, che ci giunge praticamente inalterata dal Greco antico; è composta da “Pro”=”Avanti” e da “Filasso”=”Difesa”, da cui per esempio anche la parola “Filatterio” che indica i contenitori, tipici della religione ebraica, che custodiscono i rotoli delle sacre scritture.

“Avanti+Difesa” è perfettamente traducibile con “prevenzione”, e quindi “Fluoroprofilassi” non è altro che “Prevenzione con il Fluoro”.

Ma perché il Fluoro è così importante per la salute orale?

Anni di studi scientifici hanno dimostrato come la presenza di adeguate concentrazioni di Fluoro nella bocca riduca sensibilmente il rischio di carie.

Il Fluoro:

– Rinforza il tessuto cristallino dello smalto con la formazione di Fluoroapatite (minerale che rinforza lo smalto dentale, a sua volta composto in maggior parte da Idrossiapatite, un minerale di Calcio).

– Favorisce la remineralizzazione dello smalto demineralizzato.

– Svolge un effetto antimicrobico, diminuendo la capacità di adesione dei batteri cariogeni alle pareti dei denti e il ritmo di moltiplicazione dei germi.

Dove si trova il Fluoro

Come abbiamo capito, la Fluoroprofilassi, è la prevenzione della carie grazie all’assunzione di Fluoro ed è necessaria per la salute dentale di tutti. Può essere effettuata in due modi: per via sistemica (ingerendo il Fluoro) e per via topica (mettendolo a contatto con i denti).

La via sistemica:
tutti noi assumiamo Fluoro sia attraverso gli alimenti sia con l’acqua che beviamo. A volte ciò non è ritenuto sufficiente e, dopo una visita medica o dentistica apposita, si decide di aumentare l’assunzione di Fluoro utilizzando degli integratori sotto forma di pastiglie.

La via topica:
si tratta soprattutto di dentifrici, ma anche di tutti gli altri prodotti (come collutori o gel) con concentrazioni elevate di Fluoro a cui i denti vengono esposti ma che non sono destinati ad essere ingeriti.

Al momento si ritiene che l’effetto preventivo ottenuto attraverso la via di somministrazione topica sia più efficace rispetto a quello ottenuto attraverso la via di somministrazione sistemica, tanto che alla diffusione dei dentifrici al Fluoro si attribuisce gran parte del merito del declino delle carie avvenuto nei paesi industrializzati.

Bambini, un caso a parte

Come abbiamo capito, il dentifricio fluorato rappresenta “IL” mezzo per la prevenzione della carie dentale.

I bambini, tuttavia, non sono ancora in grado di lavarsi i denti senza deglutire saliva e dentifricio che, al contrario, tendono ad ingerire a volontà dando quindi luogo all’assorbimento sistemico.

In questi casi è possibile quindi che l’assunzione protratta di Fluoro (che si somma a quello già contenuto nell’acqua e negli alimenti) causi la Fluorosi dentale: l’evidenza scientifica mostra come l’utilizzo fino ai 5/6 anni di età di dentifrici contenenti almeno 1000 ppm (parti per milione, da controllare in etichetta) di Fluoro sia associato ad un maggior rischio di Fluorosi.

La Fluorosi

La Fluorosi è una patologia causata dall’eccesso di Fluoro che ha l’effetto paradossale di alterare l’aspetto dello smalto dentale.

Può verificarsi unicamente quando il paziente ha meno di 8 anni, ovvero durante gli anni di formazione dei denti prima decidui e poi permanenti. La maggior parte dei casi sono lievi, con l’unico sintomo dell’apparizione di alcune macchie bianche sulla superficie dei denti.

Le più rare forme gravi arrivano a causare danni estesi allo smalto dentale, compromettendo la funzionalità dei denti, ma praticamente non si registrano se non nelle persone che normalmente bevono acqua con concentrazioni di Fluoro pari o superiori ai 2 mg/l.

In Italia, per legge, l’acqua potabile può giungere al massimo a 1,5 mg/l di Fluoro.

Bambini e dentifricio

Alla luce di quanto detto, è chiaro come per i bambini il Fluoro – assunto nella giusta quantità – sia un importantissimo aiuto per la salute dentale:

– Utilizzare dentifrici con formula adatta per i bambini, quindi con un contenuto di Fluoro sicuramente inferiore a 1000 ppm.

– Mettere sullo spazzolino una quantità ridotta di prodotto, delle dimensioni di un pisello (regola tra l’altro valida anche per gli adulti)

Non risciacquare la bocca dopo avere lavato i denti, per consentire al Fluoro di prolungare l’azione topica (altra regola buona anche per i grandi)

Gli integratori fluorati

L’uso di integratori fluorati si effettua per i pazienti a rischio e dopo che è stata attentamente valutata la quantità di Fluoro assunta ogni giorno dalle tutte le fonti possibili.

Un paziente a rischio, per esempio, è quel bambino che sia particolarmente predisposto al rischio carie come si evidenzia dalla storia clinica dei genitori, oppure quel bambino a cui (per i più svariati motivi, come per esempio una disabilità) sia impossibile lavare i denti.

In ogni caso gli integratori fluorati devono essere prescritti dal medico pediatra in pieno accordo con la famiglia.