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Ortodonzia con mascherine dentali trasparenti

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Di progressi ne sono stati fatti dagli ingombranti apparecchi del XIX secolo fino agli anni ’70 del ‘900, quando venne messa a punto la colla per fissare gli attacchi (i “brackets”, che sostengono il filo) alla superficie dei denti. Così si è sviluppato quello che possiamo definire il classico apparecchio dei giorni nostri. Prima di allora, ogni singolo dente veniva fasciato di metallo, con un risultato estetico decisamente non ottimale.
Se per un ragazzino (la maggior parte delle cure ortodontiche cominciano dai 10-12 anni di età, quando la bocca è già abbastanza formata ma ancora relativamente facile da manipolare) è considerato normale indossare un apparecchio per i lunghi periodi richiesti dalle cure ortodontiche spesso per gli adulti non è così, e il fattore estetico diventa determinante, fino a suggerire (erroneamente) la scelta di non intraprendere la cura ortodontica.
Una proposta invisibile
Negli anni si sono studiate diverse soluzioni al problema estetico, come gli apparecchi fatti di ceramica, materiale che naturalmente si mimetizza con la dentatura naturale oppure gli apparecchi tradizionali posizionati nella parte interna dell’arcata dentale.
Tuttavia esiste anche un’altra possibilità, che cambia radicalmente il concetto stesso di apparecchio; si tratta delle “mascherine” dentali trasparenti, una tecnica ortodontica che sta sempre più prendendo piede.
Come funzionano le mascherine trasparenti?
Il concetto di base è molto semplice: dato che i denti “navigano” dentro il tessuto gommoso delle gengive, se sottoposti a trazioni e spinte, essi si sposteranno nel modo desiderato. Questo si può fare sia attraverso la tensione a cui sono sottoposti dal filo metallico degli apparecchi tradizionali, sia incapsulandoli in una mascherina. Essa sarà solo leggermente diversa dal replicare perfettamente la posizione dei denti. In modo sarà comunque “calzabile” ma contemporaneamente i denti saranno forzati a spostarsi di frazioni di millimetro verso la posizione desiderata.
Appena la prima mascherina ha raggiunto il suo scopo, facendo cambiare leggermente posizione ai denti del paziente, si passa alla mascherina successiva. Essa ricomincia il lavoro ma da una situazione leggermente più vicina a quella finale. Si procede così fino al raggiungimento del risultato deciso all’inizio del trattamento.
Quanto dura il trattamento?
In questo modo serviranno diverse mascherine, a seconda del trattamento ce ne vorranno da una ventina a diverse decine, passando a quella successiva ogni 2 settimane circa, per completare un trattamento ortodontico. L’indubbio vantaggio è quello di risultare quasi del tutto invisibile allo sguardo e quindi con un impatto estetico azzerato. La ricerca e lo sviluppo nel campo della mascherine trasparenti, hanno fatto si che ormai esse possano essere utilizzate anche nei trattamenti ortodontici più complessi.