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Mi hanno estratto un dente, cosa faccio?

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Secondo le statistiche solo una piccola minoranza di persone arriva all’età anziana con tutti i 28 denti naturali ancora presenti (non contando i denti del giudizio). Gli altri o sono caduti da soli in seguito, per esempio, ad un trauma, o sono stati estratti.
Dunque, l’estrazione di un dente, oltre ad essere stata per secoli alla base delle “cure” dentali, è tutt’ora uno degli interventi più praticati. I motivi per estrarre un dente sono riassumibili in tre grandi categorie:
– Il dente è compromesso e la sua presenza in bocca è ormai fonte di dolore. Le cause sono molteplici, dalla classica carie, alla frattura, all’ascesso e così via.
– Il dente è sano ma minaccia di causare problemi alla salute dentale se lasciato indisturbato; è soprattutto il caso dei denti del giudizio (terzi molari), che spesso impattano sulle radici dei secondi molari.
– Il dente è sano e non rappresenta una minaccia per la salute, ma l’ortodontista ne ritiene necessaria l’estrazione per creare lo spazio per allineare correttamente i denti nell’arcata. È il caso che si verifica quando c’è affollamento dentale.
Cosa fare dopo l’estrazione di un dente
Abbiamo capito che estrarre un dente è tutt’altro che un evento raro, vediamo dunque come comportarci in questa eventualità, per fare in modo di guarire completamente ed in tempi brevi.
Indicazioni generali.
– Riposarsi.
L’estrazione di un dente è un’operazione chirurgica che, anche se in piccola scala, comporta la lacerazione di tessuti, soprattutto della gengiva. A questi tessuti va quindi dato il tempo di guarire; il giorno dell’operazione, e in generale per le 24 ore successive, si consiglia di fare il meno esercizio fisico possibile e di riposare più del solito. Durante il riposo, la testa va comunque tenuta alta. Anche durante la notte bisogna fare in modo di tenere la testa più rialzata del solito.
– Prestare attenzione fino a quando l’anestetico è attivo.
Uno dei problemi più comuni è quello di pazienti che, nelle ore successive l’estrazione, non avendo ancora riacquisito la sensibilità, si masticano l’interno della guancia, ferendola.
– Attenzione a come e cosa si mangia e si beve.
Almeno nei 2-3 giorni successivi vanno evitati cibi e bevande calde, dato che la vasodilatazione provocata dal calore favorisce l’afflusso di sangue e impedisce la chiusura del taglio chirurgico. Inoltre, bisogna evitare di masticare dal lato del dente estratto, sia per non farci del male, sia per non ritardare la guarigione. È poi consigliabile sospendere del tutto l’assunzione di alcool fino a quando la ferita non sarà guarita.
L’igiene orale dopo l’estrazione
– Non risciacquare la bocca.
Nonostante possa sembrare controintuitivo, nelle prime 24 ore è meglio non risciacquare mai la bocca. Anche se si è (giustamente) abituati ad usare il collutorio, per il momento è meglio soprassedere. Nelle ore successive l’operazione è meglio non fare nulla che ostacoli la naturale coagulazione del sangue lungo la ferita, che è bene avvenga nel minor tempo possibile; i risciacqui ritardano la cicatrizzazione.
– Posso usare lo spazzolino?
Mantenere i denti puliti è importante anche dopo un’estrazione e quindi non va tralasciato né l’uso dello spazzolino né quello del filo interdentale. Tuttavia, è necessario prestare molta attenzione quando si passa intorno al sito di estrazione.
– Cosa fare se la ferita continua a sanguinare?
Durante il primo giorno, anche a seconda della grandezza del dente estratto, è normale che il sanguinamento continui. Dietro consiglio del dentista, si possono utilizzare dei cilindretti di cotone sterile, da posizionare sopra il sito dell’estrazione e da tenere in posizione (anche tramite il morso) con una pressione adeguata a favorire la coagulazione del sangue. Il tampone andrà poi sostituito ogni qual volta si renda necessario. In ogni caso se l’emorragia dovesse continuare più a lungo di quanto ci aveva prospettato il dentista, è bene non attendere e contattarlo subito.
Altri consigli
– Se sono un fumatore, devo smettere di fumare?
Fumare tabacco rallenta sensibilmente la guarigione post-operatoria e quindi va evitato fino alla cicatrizzazione completa della ferita. Più una ferita rimane “aperta” più è probabile che si infetti e che sorgano altre complicazioni.
– Il sito dell’estrazione mi fa male, cosa faccio?
Una volta svanito l’effetto dell’anestesia è normale che compaia del dolore, ma generalmente è di un’intensità che si può tenere “sotto controllo”. In ogni caso, il dentista sicuramente si preoccuperà di prescrivere un antidolorifico, da assumere soprattutto se il dolore dovesse impedire il riposo, dato che il sonno – per motivi ormonali – è il momento in cui il nostro organismo guarisce di più.