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Parola al dottor Stella: i 3 tipi di sbiancamento dentale

Apr 12, 2023 | Igiene dentale

Riepilogo articolo

Dottore, mi può descrivere le 3 proposte
Colosseum a proposito dello sbiancamento dentale?
La seconda proposta è il cosiddetto “Sbiancamento dentale professionale”, giusto?
Passiamo all’ultimo tipo di trattamento,
quello domiciliare.
In tutti questi casi ad eseguire praticamente lo sbiancamento sono le molecole di Ossigeno libero
che si legano a quelle del pigmento intrappolato
nello smalto dentale, o sbaglio?

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Il dottor Marco Stella, originario di Paese (TV), fin da ragazzo ha dimostrato un’inclinazione per le materie tecniche e si è diplomato all’Istituto professionale con indirizzo odontotecnico “Giorgi” di Treviso. In seguito ha frequentato il corso di Igiene Dentale dell’Università di Trieste dove ha conseguito la laurea nel 2010. Oggi fa parte della squadra di Dentalcoop.

Dottore, mi può descrivere le 3 proposte Colosseum a proposito dello sbiancamento dentale?

La prima è lo “Sbiancamento rapido” e consiste in 10/15 minuti di applicazione del principio attivo. È un trattamento estetico che si esegue successivamente ad una seduta di igiene dentale professionale; al termine dell’igiene dentale si inserisce un apri-bocca, si applica ai denti il gel sbiancante, si accende una lampada apposita che attiva il principio attivo e, in una decina di minuti, si ottiene l’effetto di aumentare la brillantezza del dente.

Il tutto in una singola seduta. È un trattamento molto semplice, che può essere ripetuto ogni 6 mesi e con un ottimo rapporto costo/risultato. Lo sbiancamento rapido va bene per tutti; è ideale, ad esempio, per i pazienti che cercano di eliminare gli inestetismi di una ricostruzione sui denti frontali che risulta più bianca del resto della dentatura naturale.

La seconda proposta è il cosiddetto “Sbiancamento dentale professionale”, giusto?

Esattamente. In questo caso la concentrazione di principio attivo è molto più importante che in quello “rapido” e anche i risultati sono molto più evidenti e duraturi.

Nella “professionale” è necessario isolare le gengive, l’applicazione del gel al Perossido dura 45’/60’ ed è sempre accelerata dall’uso di una lampada con luce UV. Nello sbiancamento dentale professionale, il trattamento non può essere eseguito subito dopo l’igiene dentale come per la rapida, ma bisogna attendere 1/2 settimane dal giorno della pulizia.

Il paziente ideale di questo tipo di trattamento è colui che non ha ricostruzioni sulla fascia estetica dell’arcata dentale, ovvero quella da canino a canino; il fatto è che in questo caso lo sbiancamento è così efficace che la protesi – che non cambia colore perché su di lei non agisce il principio attivo – rischia di evidenziarsi invece che rimanere mimetizzata.

Passiamo all’ultimo tipo di trattamento, quello domiciliare.

Ammetto che è la proposta che mi piace di più, perché permette un’applicazione più delicata e graduale del principio attivo; la sua forza è nel fatto che l’esposizione al gel è molto più lunga, modulabile e l’effetto più profondo e omogeneo.

Nella pratica si tratta di prendere le impronte delle arcate, di realizzare due mascherine su misura e di fornire al paziente il gel da applicare ogni sera sulle pareti delle mascherine che entreranno a contatto con i denti. Le due mascherine andranno indossate per un paio d’ore, alla sera, per 7 o 10 giorni di seguito.

Le ore di esposizione, pertanto, sono molte; quindi, anche se il prodotto applicato è molto meno concentrato rispetto allo sbiancamento professionale, il risultato sarà altrettanto valido. Nello sbiancamento dentale domiciliare come in tutte le altre proposte di sbiancamento, sono sempre e solo i 10 denti frontali ad essere interessati dal trattamento; i molari sono esclusi dall’applicazione del gel.

C’è anche da sapere che in questo particolare tipo di trattamento non c’è bisogno della lampada attivante, dato che l’esposizione è pensata per essere lunga e quindi non è necessario che luce e calore accelerino il processo. Mi piace dire che lo sbiancamento domiciliare è per “pazienti con pazienza”, dato che richiede costanza per tutta la settimana della terapia estetica.

In tutti questi casi ad eseguire praticamente lo sbiancamento sono le molecole di Ossigeno libero che si legano a quelle del pigmento intrappolato nello smalto dentale, o sbaglio?

Esattamente, il principio attivo è composto di particelle libere di Ossigeno, la cui concentrazione nel gel sbiancante varia a seconda che si tratti di sbiancamento rapido, professionale o domiciliare.