HOME / BLOG
Parola al dottor Stella: l’igiene dentale professionale.

Riepilogo articolo
una seduta di igiene?
la necessità di un’igiene dentale professionale
cambiando o è la stessa di dieci anni fa?
L’Airflow si aggiunge alla classica igiene dentale professionale o la sostituisce?
poter dare a chi ci sta leggendo?
i denti durante la giornata?
Richiedi informazioni
Il dottor Marco Stella, originario di Paese (TV), fin da ragazzo ha dimostrato un’inclinazione per le materie tecniche e si è diplomato all’Istituto professionale con indirizzo odontotecnico “Giorgi” di Treviso. In seguito ha frequentato il corso di Igiene Dentale dell’Università di Trieste dove ha conseguito la laurea nel 2010. Oggi fa parte della squadra di Dentalcoop.
Dottore, da che età è bene portare un bambino dall’igienista dentale per un’igiene professionale?
Non c’è un’età precisa, ma dovendo dare una risposta direi dai 5 anni in su. Nella mia carriera ho avuto a che fare con bambini di 5 anni, con ancora tutta la dentatura decidua presente, che necessitavano già di un’igiene a causa della presenza di tartaro. Sono casi rari che però esistono.
Mediamente ogni quanto consiglia di prenotare una seduta di igiene?
Mediamente ogni 6 mesi. Poi c’è chi ne ha bisogno ogni 3 mesi, chi una volta l’anno, e chi può farla ogni 2 anni. Ma per i più va bene ogni 6 mesi. C’è anche da capire che più la pulizia professionale è eseguita con regolarità, più questa sarà del tutto indolore.
Con l’avanzare dell’età aumenta o diminuisce la necessità di un’igiene dentale professionale
Aumenta, sicuramente. Dai 13 anni in poi bisogna iniziare a pensare a periodizzare stabilmente gli appuntamenti; poi, quando si entra nella maturità – ma si valuta persona per persona – è probabile che le scadenze debbano essere ridotte negli intervalli, dato che le ossa si riassorbono, le gengive si ritirano e soprattutto insorge il rischio di malattia parodontale, soprattutto dai 50 anni in su.
Per questi ultimi, di solito, consiglio l’igiene ogni 3 o 4 mesi e, nei casi più complessi, si valuta se effettuare anche la pulizia sotto-gengivale, chiamata anche levigatura radicolare.
La tecnica dell’igiene dentale professionale sta cambiando o è la stessa di dieci anni fa?
A livello tecnico ci sono sicuramente dei cambiamenti. Di base lo strumento principe è sempre l’ablatore ad ultrasuoni, che è presente da 10-15 anni. È lo strumento con cui sono nato professionalmente e con il quale ho sempre lavorato.
Tra le novità degli ultimi anni c’è sicuramente la lucidatura Airflow, ovvero tramite un getto di acqua, aria e una polvere di bicarbonato. In generale la lucidatura e la gestione della placca batterica tramite tecnologie basate su questi “mix” di polveri sta prendendo sempre più piede.
L’Airflow si aggiunge alla classica igiene dentale professionale o la sostituisce?
Ci sono uno o due consigli pratici sull’igiene da poter dare a chi ci sta leggendo?
Il primo, che sembra una banalità ma non lo è, è quello di utilizzare il filo interdentale. Il secondo è di usare lo spazzolino elettrico; ormai è dimostrato che pulisce meglio di quello manuale.
Andando più sul tecnico, spesso la persona si sofferma a spazzolare la zona masticatoria dei denti, quella che incide e frantuma il cibo. In realtà la zona dove la placca si annida è quella del cosiddetto “margine gengivale”, ovvero dove il dente esce dalla gengiva creando il solco gengivale.
È lì che si crea il tartaro ed è da lì che si scatenano una serie di reazioni infiammatorie che affliggono la gengiva stessa. I pazienti ignorano quasi sempre la pulizia di quest’area.