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Parola al Dottore: cos’è la rigenerazione ossea?

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Inizia oggi un percorso divulgativo in 3 puntate a proposito della rigenerazione ossea guidata, l’ambito nel quale si è specializzato nel corso degli anni il dott. Pierangelo Rossi, affermato professionista del Gruppo Dentalcoop.
Nel 1990 il dott. Rossi si è laureto a Padova in Medicina e Chirurgia con il voto di 110/110; in seguito ha intrapreso un percorso di approfondimento dell’ambito odontoiatrico culminato nel 2011 con il Corso di Alta Formazione di Chirurgia tenuto dal professor Ferronato del Policlinico di Padova.
Oggi il dott. Rossi è uno dei maggiori esperti italiani di rigenerazione ossea guidata.
Dottor Rossi, partiamo dall’inizio: perché le persone “perdono” osso nella bocca?
Bisogna immaginare che, per certi versi, le ossa si comportano come i muscoli, solo su tempi più lunghi. Pensi a quello che accade ad una persona costretta a letto per tempo prolungato: non camminando, o comunque non esercitando gli arti inferiori, la massa muscolare delle gambe si ridurrà in maniera significativa.
Similmente, una grave mancanza di osso in mascella e mandibola è dovuta alla perdita di denti avvenuta molto tempo prima e che ha determinato il venire meno della funzione masticatoria della bocca e quindi un’atrofia o meglio una perdita progressiva di osso.
Poi c’è anche il problema della parodontite, vero?
Certamente; un’altra causa importante di perdita di osso sono le infezioni delle gengive o gli ascessi che distruggono progressivamente l’osso contiguo. Purtroppo, la parodontite è una malattia per certi versi sottovalutata a livello di salute pubblica, ma è a tutti gli effetti una patologia endemica che ogni anno colpisce milioni di italiani portandoli alla perdita dei denti naturali in età ancora relativamente giovanile.
Anche in questi casi, le persone hanno perduto così tanto volume di osso nelle sedi dove c’erano i denti che non è più possibile procedere con la normale terapia con impianti. In pratica non è più possibile inserire nell’osso delle viti in titanio, dette appunto impianti, che permetterebbero di supportare validamente un nuovo dente artificiale.
Cosa si può fare in questi casi di perdita di osso di supporto?
Da molti anni mi occupo con passione ed entusiasmo di persone nelle quali è stata riscontrata una carenza di osso o di gengiva tali da impedire l’esecuzione di una riabilitazione di tipo fisso con impianti.
Per il resto della loro vita questi pazienti sarebbero destinati a portare protesi mobili o rimovibili, con importante danno della loro funzione masticatoria nonché di quella estetica; quindi, con una qualità di vita notevolmente ridotta.
La soluzione che propongo e nella quale mi sono specializzato è il procedimento chirurgico di rigenerazione ossea guidata, che offre a queste persone l’opportunità di una reale riabilitazione e di recuperare totalmente la funzionalità e l’estetica dei denti naturali che non ci sono più.
Cos’è la rigenerazione ossea guidata e come avviene?
Parliamo di rigenerazione ossea guidata quando, con le appropriate procedure chirurgiche, permettiamo all’osso residuo – o meglio alle cellule dell’osso residuo – di moltiplicarsi e poter così ricreare effettivamente e aumentare il volume di tessuto osseo che è andato perduto.
La parte fondamentale della procedura consiste nel mettere a contatto l’osso residuo con il sostituto d’osso, costituito da biomateriale detto anche “osso sintetico”. L’osso sintetico funziona da impalcatura e costituisce una sorta di “strada” che permette alle cellule dell’osso residuo di moltiplicarsi con un’adeguata protezione e di formare nuovo osso.
Nel giro di qualche mese, il rimaneggiamento metabolico ed il nuovo osso formato saranno così consolidati da poter efficacemente permettere l’integrazione degli impianti, cioè le viti in titanio che faranno da radici per i nuovi denti.
Appuntamento alla prossima settimana con la seconda parte dell’intervista al dottor Rossi.