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Sbiancamento dentale: meglio a casa o dal dentista?

Mar 3, 2021 | Estetica

Riepilogo articolo

Lo sbiancamento dentale, la via per un sorriso perfetto
La procedura di sbiancamento
Il fai-da-te, pro e contro
Lo sbiancamento dal dentista

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Lo sbiancamento dentale, la via per un sorriso perfetto

La prima soluzione disponibile è quella dei dentifrici sbiancanti che i dentisti tendono a sconsigliare dato che comportano un’azione meccanica abrasiva sullo smalto. Invece, per quanto riguarda l’AirFlow, si tratta di un metodo di smacchiamento e non di sbiancamento dentale, che invece raggiunge livelli di bianco molto superiori, cambiando il colore stesso dello smalto.

La procedura di sbiancamento

Ma lo sbiancamento vero e proprio, quindi, come avviene? Il metodo più diffuso è quello dell’utilizzo del Perossido di Idrogeno (H2O2), ovvero Acqua Ossigenata.

Si tratta di un processo chimico in cui il Perossido di Idrogeno distrugge le macchie e cambia il modo in cui la luce viene riflessa dallo smalto, e quindi il colore. Naturalmente prima di sbiancare i denti è necessario effettuare una pulizia professionale dal dentista; nessuno passerebbe la cera sopra un pavimento ancora sporco!

Quindi, una volta deciso che i propri denti hanno bisogno di essere sbiancati, ci si trova davanti a 2 soluzioni: affidarsi alle cure di un dentista o il fai-da-te.

Il fai-da-te, pro e contro

Sono diverse le proposte disponibili nella grande distribuzione, e dalla loro hanno certamente il prezzo, che le rende molto economiche rispetto ad un trattamento professionale. Questi prodotti sono principalmente sotto forma di gel (con relativo bite/mascherina per l’applicazione) o di strisce da posizionare sopra le arcate.

D’altra parte i punti negativi di queste soluzioni sono facilmente immaginabili; non essendo soluzioni personalizzate non possono garantire un risultato uniforme tra paziente e paziente. Per un cliente che si è trovato bene può essercene benissimo un altro che non ha raggiunto gli stessi risultati.

Va detto anche che spesso queste soluzioni riescono meglio sui denti frontali che sul resto dell’arcata (creando un fastidioso effetto “sfumato al giallo”), e che hanno una concentrazione di principio attivo ridotta rispetto alle soluzioni professionali, proprio per non rischiare di causare problemi come irritazioni o perfino ustioni alle gengive.

Lo sbiancamento dal dentista

Se invece si cerca una soluzione professionale, bisogna rivolgersi ad un dentista.

Il dentista studierà il caso, analizzerà i denti del paziente, il tipo di macchie, la consistenza dello smalto. Anche in questo caso probabilmente si apriranno davanti due strade diverse: l’applicazione domiciliare o lo sbiancamento nello studio del dentista. Il dentista consiglierà in base al colore di partenza dei denti e al tempo che il paziente è disposto ad aspettare; il trattamento in studio è sicuramente più veloce, mentre lo sbiancamento a casa è più graduale e si svolge in più giorni.

La necessità di dover ripetere nuovamente l’operazione varia a seconda del paziente, del suo stile di vita, degli obiettivi estetici che vuole raggiungere: per qualcuno potrebbe essere necessaria una seconda seduta a poche settimane di distanza, mentre per altri l’appuntamento successivo potrebbe essere fissato anche dopo 5 anni.