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Il sorriso arcaico. Un sorriso che viene dal passato

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La civiltà greca è indubbiamente una delle più significative che siano mai sorte nella storia dell’umanità; direttamente da lei discende un modo di pensare definito “occidentale” che ancora oggi determina la vita di buona parte dell’umanità.
Quando si pensa a quella civilizzazione spesso si fa riferimento alla sua età dell’oro, la Grecia Classica, preceduta però da quella Arcaica, che convenzionalmente ha inizio con l’anno della prima olimpiade (776 a.C.) e dura circa 3 secoli fino alla seconda invasione persiana dell’Ellade (480 a.C., per intenderci l’anno della battaglia delle Termopili fantasiosamente riprodotta nel film “300”).
L’età arcaica fu artisticamente molto interessante, anche se il termine “arcaico” spesso è sinonimo di “superato” o “primitivo”. Per esempio ci ha lasciato imponenti testimonianze della bravura dei suoi scultori sotto forma di numerose statue. Molte di queste hanno le fattezze del volto caratterizzate da un singolare sorriso: il Sorriso Arcaico.
Ma questa statua mi sta prendendo in giro?
Il “Moscoforo”, la “Kore col Peplo”, i gemelli “Cleobi e Bitone”, la “Kore Phrasikleia”, la “Dama di Auxerre” sono alcune delle più famose e imponenti statue di quel periodo, e tutte hanno lo stesso enigmatico sorriso. Un sorriso definito, a seconda dei gusti, “beffardo”, “sereno”, “mezzo sorriso”, “artificiale” e via dicendo. Questo particolare stilema lascia da secoli gli storici dell’arte nel dubbio ad interrogarsi sul suo significato: perché le divinità o gli eroi divinizzati venivano rappresentati invariabilmente sorridenti?
Sorriso Arcaico: un enigma senza soluzione
Sono numerosi gli archeologi che hanno provato a dare una spiegazione per cercare di risolvere l’enigma che, con ogni probabilità, rimarrà tale per sempre. Alcuni hanno detto che il sorriso non era propriamente voluto ma il risultato di un’imperizia degli artisti dell’epoca, i quali, non riuscendo a scolpire un volto realistico, ricorrevano all’espediente del sorriso per dare espressività alla scultura.
È una spiegazione che lascia perplessi; la perizia dei maestri che crearono le statue lascia supporre che scolpirono quei sorrisi proprio perché volevano farlo.
Altri fanno risalire la storia del “Sorriso Arcaico” all’Egitto, allora il più importante centro di irraggiamento culturale del Mediterraneo. Gli Antichi Egizi in effetti scolpirono molte statue sorridenti ma, a dire il vero, almeno altrettante che non sorridevano affatto.
Infine c’è chi ritiene che il sorriso della statua fosse inteso come il segno che il soggetto rappresentato godeva della pienezza del favore degli dei.
Come si capisce, molte di queste spiegazioni sono convincenti solo per alcuni aspetti, e lo sono meno per altri. Probabilmente non sapremo mai perché gli Antichi Greci scolpirono statue sorridenti.