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Sport e denti: un connubio (quasi) perfetto!

Riepilogo articolo
PALLACANESTRO, PALLAMANO, PALLANUOTO
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Chiamiamolo il “paradosso dello sportivo”: anche se si mantiene una perfetta igiene dentale per evitare il rischio di placca e carie (patologie da non sottovalutare ma di semplice risoluzione se affrontate in tempo), si può sempre rischiare di ritrovarsi sulla poltrona del dentista per uno o più denti rotti (problema non banale) rimediati praticando lo sport preferito.
Ricordiamo poi che gli incisivi permanenti (i più soggetti a rompersi per un contatto di gioco) appaiono già a 6-8 anni… perderne uno giocando a 10 anni vuol dire che ci si può aspettare di passare i prossimi 70-80 anni senza un proprio dente naturale; non è una tragedia, ma sarebbe meglio ridurre il rischio che succeda. Vediamo dunque quali sono gli sport a cui prestare più attenzione, considerando che la difesa da questo genere di infortuni è semplice ed economica: il paradenti.
Premessa: rugby, hockey, pugilato e altre discipline di combattimento, sono attività che impongono l’uso del paradenti. Tuttavia, le caratteristiche intrinseche di questi sport li rendono comunque pericolosi per i nostri piccoli candidi amici. Se li pratichiamo, curiamoci sempre di indossare un paradenti adatto e che aderisca alla perfezione.
PALLACANESTRO, PALLAMANO, PALLANUOTO
La combinazione di spazi ristretti, contatto, gioco praticato con le mani, alta velocità, rendono questi sport i più pericolosi quanto ad infortuni dentali. Ma c’è un altro fattore ancora più rilevante di quelli citati: ancora moltissimi giocatori, soprattutto nelle squadre giovanili, tendono a non portare il paradenti. Non si sa se sia per apparire più coraggiosi o per una mancanza di cultura della sicurezza, ma sta di fatto che i giovani atleti di questi meravigliosi sport sono in cima alla lista di chi si rivolge ad un dentista per un infortunio rimediato giocando.
SPORT CON PALLA E MAZZA
Palle (o dischi) che viaggiano ad alte velocità e mazze rotanti sono la ricetta perfetta per l’infortunio dentale. In realtà in Italia questi sport non sono popolarissimi e, come detto, l’hockey prevede già l’uso obbligatorio del paradenti. Tuttavia c’è il caso del baseball (e del gemello softball), sport abbastanza popolare nel Centro-Nord in cui il paradenti non è diffuso: anche una banale palla rimbalzante con una traiettoria calcolata male può avere effetti devastanti.
SPORT DI VELOCITÀ
Definiamo così gli sport individuali dove il fattore cinetico è fondamentale: ciclismo, sci e snowboard, skateboard, equitazione, pattinaggio… la lista potrebbe continuare, ma il concetto è chiaro: stiamo parlando di sport in cui si raggiungono alte velocità, in cui si può cadere, e che generalmente non prevedono l’uso del paradenti. Questo li rende statisticamente pericolosi.
CALCIO
Diffusissimo tra i nostri ragazzi e che tradizionalmente non prevede l’uso del paradenti. Tuttavia una percentuale non trascurabile di infortuni dentali proviene da questo sport diffusissimo che comunque prevede il contatto, anche molto rude. In conclusione, quindi, si consiglia l’uso del paradenti a tutti gli atleti che potrebbero incorrere in infortuni dentali. Basti pensare che, tra gli sport che non prevedono l’uso obbligatorio del paradenti, il suo utilizzo è diffuso tra circa 1 atleta su 10. Ma tra quelli che hanno già subito un infortunio, la percentuale sale al 90%. Conviene aspettare?